Chi è Mateo Cruz?
Mateo Cruz aveva solo ventun anni quando tutto è successo. Viveva in un piccolo appartamento sopra la bottega della zia, nel cuore del Queens. I suoi genitori erano immigrati e i soldi erano sempre un problema silenzioso.
Di giorno studiava informatica al Midtown Community College, di notte faceva consegne per le app di delivery.

Aveva tre qualità che pochi “miracoli notturni” raccontano:
- un buon bagaglio di competenze tecniche,
- una rete di amici e collaboratori freelance,
- e un’ossessione per la velocità.
Mateo era impaziente: se qualcosa poteva essere testato oggi, lo faceva oggi.
Quando chiese in prestito 100 dollari al suo coinquilino — scrivendo la promessa di restituzione su un tovagliolo — non pensava certo di diventare milionario. Quei soldi servivano solo per comprare un dominio, una pagina web economica e qualche annuncio pubblicitario. Il resto? Fortuna, intuito e tanto coraggio.
L’idea geniale: “QuickClass”, la piattaforma per micro-corsi online
Mateo notò una tendenza: molte persone spendevano tra i 200 e i 500 dollari per workshop di poche ore — fotografia, scrittura del curriculum, Excel, ecc.
Allo stesso tempo, tanti esperti (studenti laureati, insegnanti, professionisti in pensione) volevano monetizzare le proprie competenze, ma senza creare un’intera azienda.
Da qui nacque QuickClass: un marketplace per micro-corsi di 90 minuti, in diretta online, con pagamenti immediati e abbinamento automatico tra insegnante e studente.
Il colpo di genio? Ogni corso era presentato come un drop esclusivo: solo 30 posti, un’ora di formazione, e un conto alla rovescia che creava desiderio e urgenza.
Ecco come spese i suoi primi 100 dollari:
- 💻 12$ per il dominio e l’hosting base
- 🎨 25$ per un template e un plugin di pagamento
- 📢 50$ per piccole campagne pubblicitarie e qualche caffè per convincere i docenti
- 🍕 13$ per pizza e un piccolo incentivo ai primi cinque insegnanti pilota
Un MVP costruito con le briciole. Ma bastava una scintilla per accendere il fuoco.
I 7 giorni che cambiarono tutto
🕐 Giorno 1 — Validazione gratuita
Mateo contattò cinque insegnanti che conosceva: un dottorando di machine learning, una nutrizionista e un coach di public speaking.
Propose un test: 30 studenti, 20$ ciascuno, con il 70% ai docenti e il 30% alla piattaforma. Tre accettarono.
Con 37$ creò una pagina, integrò Stripe e un piccolo calendario.
🕑 Giorno 2 — L’offerta e la scarsità
Inventò i “drops”: 30 posti, 90 minuti, slide esclusive.
Il copy recitava: “Solo 30 posti — impara Excel come un pro in 90 minuti!”
Pubblicò in gruppi universitari e investì 10$ in piccoli annunci targettizzati.
🕒 Giorno 3 — Primo sold out
In otto ore il primo corso andò esaurito: 30 studenti x 20$ = 600$.
Pagò i docenti, gli rimasero 180$. Ne reinvestì 100 in un nuovo copy e in un sistema “invita un amico, ricevi 5$ di sconto”.
🕓 Giorno 4 — Il loop virale
Gli studenti adoravano il format e postavano clip su TikTok e Instagram con l’hashtag #QuickClass.
La combinazione di scarsità e referral portò al secondo drop: 50 posti per un corso di Data Visualization a 40$.
Risultato? Tutto esaurito in 24 ore: 2.000$ di incasso.
🕔 Giorno 5 — Partnership aziendale
Un coworking locale notò l’iniziativa e chiese un pacchetto di 4 micro-corsi per i propri 200 dipendenti.
Mateo creò un’offerta da 8.000$ e ricevette subito un acconto di 2.000$.
Capì che il modello poteva scalare verso il B2B.
🕕 Giorno 6 — Esplosione mediatica
Una newsletter per studenti parlò di QuickClass come “la startup dei corsi lampo che puoi provare con pochi dollari”.
Il traffico triplicò.
Un micro-influencer postò un video di una lezione piena.
Poche ore dopo, un piccolo gruppo edtech lo contattò per discutere di una licenza d’uso della piattaforma.
🕖 Giorno 7 — L’offerta da un milione
Dopo 168 ore di puro caos creativo, Mateo firmò una term sheet da 1.000.000$ per una licenza esclusiva e una quota di equity.
Aveva dimostrato numeri solidi, viralità e margini altissimi.
Pagò il debito dei 100$, mise da parte i soldi per tasse e consulenze legali, e rimase nella nuova azienda come Head of Micro-Learning Operations.
È una storia vera? (Spoiler: quasi impossibile, ma illuminante)
No, non tutti trasformano 100$ in 1 milione in una settimana.
Ma la lezione vera è nel processo:
- Validazione rapida,
- Iterazione veloce,
- Scarsità reale,
- Marketing basato sulla community,
- E un pizzico di fortuna.
Mateo ha creato le condizioni giuste perché la fortuna potesse trovarlo.
Come applicare la strategia di Mateo (senza rischiare l’affitto)
- Valida prima di costruire. Chiedi a 5 insegnanti e 5 clienti se pagherebbero. Se sì, parti subito.
- Inizia con un test, non con un prodotto. Un corso pagato vale più di mesi di ipotesi.
- Punta sulla condivisione. Clip brevi e autentiche sono carburante per la viralità.
- Usa la scarsità in modo onesto. Pochi posti, ma di valore reale.
- Reinveste subito. I primi profitti servono per far crescere la ruota.
- Sistema l’onboarding. Se i docenti possono unirsi in 30 minuti, puoi scalare davvero.
- Proteggi l’accordo. Se arriva un’offerta, fatti seguire da un legale.
- Pianifica tasse e scadenze. Un term sheet non è denaro in tasca: serve chiarezza su tempi e diritti.
Il vero messaggio dietro ai “miracoli da una settimana”
Storie come quella di Mateo ci affascinano perché sembrano impossibili.
Ma la verità è semplice: la velocità batte la perfezione, la community batte la pubblicità, il prototipo batte la teoria.
Il milione è solo il titolo.
Il valore reale è la mentalità: testare, imparare e migliorare con pochissimo capitale.
È una competenza che si moltiplica nel tempo.
Nell’ultima pagina del suo quaderno, la notte in cui firmò l’accordo, Mateo scrisse:
“La fortuna non si può scalare. Ma si possono creare le condizioni perché arrivi.”
Ed è proprio questo il segreto.
Crea le tue condizioni. Poi, muoviti veloce. 🚀